domenica, aprile 12, 2009

le sette classiste italiane di second life

In ogni comunità piccola o grande che sia si creano dei gruppi, in una classe si creano i gruppi o in una scuola o in un paese o anche in comunità virtuali come second life.
Agli occhi di una docente è normale e il compito che spesso bisogna mettere in atto è creare socializzazione, integrazione, questo nei ragazzi istintivi e in fase di maturazione è normale, ma in adulti è molto grave, indica chiusura mentale, mancanza di libertà di pensiero e paura di integrarsi con realtà diverse dalla propria.
Una società classista uccide le idee di chi è diverso dal gruppo, perdendole, rischiando che fuggano via come fanno i ragazzi italiani che scappano all'estero, e che quando tornano vedono L'Italia come un terzo mondo. Un ambiente classista e chiuso non permette a chi si differenzia dalla massa di emergere perchè ne ha paura, perchè è il timore del diverso che minaccia, e oggi che è Pasqua mi ricordo che un diverso era proprio colui che è stato crocifisso che faceva paura.
Ecco come un ambiente chiuso, che non si rinnova, che deve reiterare sempre gli stessi comportamenti, quasi in una ripetizione psicopatica (sarà questo?) è un ambiente senza evoluzione, senza futuro.
E adesso si ripetono gli stessi comportamenti con i nuovi arrivati, comportamenti che ho già visto ripetersi più volte in passato e che non vorrei che si ripetessero più. Per questo scrivo, perchè spero sempre che quei pochi che comprendono possano imporre un modo di pensare diverso, finalmente aperto al nuovo al cambiamento senza un falso formalismo e a un falso perbenismo che invece adesso permeano ogni livello sia del nostro virtuale che del nostro reale.
A che serve? beh almeno la speranza che qualcuno capisca e cambi c'è sempre.
Buona Pasqua!
Lisa

Nessun commento:

Posta un commento